NF 11/2018 - Rassegna di giurisprudenza
Rivalutazione quote – Fusione inversa - Imposta sostitutiva – Rimborso
CTR Lombardia, sentenza n. 1318/19/18
Ha diritto al rimborso il socio di una società che, dopo una prima rivalutazione onerosa delle quote detenute in una società – procede a una nuova rivalutazione delle partecipazioni ricevute a seguito della fusione della medesima società. Il rimborso riguarderà in questo modo l’imposta sostitutiva versata per la prima rivalutazione, a prescindere che l’operazione straordinaria posta in essere sia una fusione diretta o una fusione inversa.
Evasione IVA – Soglia di punibilità penale – Verifica dell’ammontare
Corte di Cassazione, sentenza n. 46953 del 16 ottobre 2018
Ai fini del superamento della soglia di punibilità penale prevista dal D.Lgs. n. 74/2000, l’imposta evasa va calcolata senza considerare gli interessi trimestrali eventualmente dovuti. Occorre considerare, quindi, non l’importo indicato nel rigo VL38 (totale IVA dovuta), il quale include anche gli interessi trimestrali dovuti, ma quello indicato nel rigo VL32 (IVA a debito).
IVA – Omessi versamenti – Elemento soggettivo – Forza maggiore
Corte di Cassazione, sentenza n. 43546 del 2 ottobre 2018
Risponde del reato di omesso versamento IVA il soggetto che non versa l’imposta a seguito della scelta di soddisfare prioritariamente il pagamento degli stipendi dei lavoratori, stabilendo la scaletta dei propri impegni economici secondo necessità aziendale e non secondo gli obblighi di legge. In tal modo, infatti, l’imprenditore fuoriesce dal perimetro della forza maggiore ed integra l’elemento soggettivo del reato. D’altronde vicissitudini quali l’andamento del mercato ovvero l’impossibilità di accesso al credito bancario appaiono legate all’ineludibile rischio d’impresa.
Atti impositivi – Notifica diretta – Questione di legittimità costituzionale
CTR Campania, ordinanza n. 2284/25/18 del 1° ottobre 2018
La CTR di Napoli ha rinviato alla Corte Costituzionale le norme contenute negli artt. 26 del D.P.R. n. 602/1973, 14 della Legge n. 890/1982 e 1, comma 161 della Legge n. 296/2006, affermando che tali disposizioni, relative alla forma di notificazione degli atti impositivi, privilegino l’Ente impositore, gli Uffici Finanziari o i concessionari di riscossione.
I Giudici ipotizzano che tali norme consentono agli Uffici di avvalersi di una forma di notificazione degli atti impositivi e delle cartelle esattoriali priva delle garanzie nella fase di consegna del plico previste, all’epoca, dalla legge n. 890/1982 per le notificazioni a mezzo posta effettuate dall’Ufficiale Giudiziario, dal messo comunale o speciale, con possibile violazione degli artt. 3, 24 ,23, 97, 111 della Costituzione.