NF 2/2018 - Pillole di giurisprudenza
Società estinte – Liquidazione – Responsabilità tributaria socio
CTR Lombardia, sentenza n. 2842/1/17
Il socio di una società estinta che non ha percepito alcuna somma dal riparto della liquidazione, né è stato destinatario come persona fisica di un avviso di accertamento dell’Ufficio, non può ricorrere contro un avviso di accertamento notificato dall’Amministrazione Finanziaria alla società. Ciò in quanto, in assenza di una responsabilità nel pagamento del debito sociale, non sussiste alcun interesse ad agire in giudizio da parte dell’ex socio.
Imposta di registro – Trasferimento ramo d’azienda – Valore venale
Corte di Cassazione, sez. Tributaria, sentenza n. 979 del 17 gennaio 2018
Nella determinazione del valore venale dell'azienda trasferita ai fini dell'imposta di registro, l'avviamento - in quanto qualità aziendale intrinseca richiamata dall'art art. 51 del DPR n. 131/86 - rileva non solo se positivo ma anche se negativo ed abbia, in quanto tale, determinato la pattuizione tra le parti di un prezzo di cessione inferiore al valore patrimoniale netto dei cespiti aziendali, perché scontato in ragione della fondata previsione di perdite future e del solo successivo recupero di redditività dell'azienda stessa.
Imposta di registro – Riqualificazione atti – Nuova disciplina
Corte di Cassazione, sez. Tributaria, sentenza n. 2007 del 26 gennaio 2018
In tema di imposta di registro, la novella apportata all’art. 20 del D.P.R. 131/1986 dalla legge n. 205/2017, in base alla quale l’applicazione di tale imposta avviene esclusivamente sulla base dell’intrinseca natura dell’atto, prescindendo da eventuali elementi extratestuali e dagli atti ad esso collegati, non ha efficacia retroattiva. Al novellato articolo non si può riconoscere effetto interpretativo di quello previgente, bensì si tratta di un intervento innovativo, poiché introduce limiti all’attività di riqualificazione giuridica della fattispecie precedentemente non previsti.
Sospensione cautelare – Soccombenza – Interessi
Corte di Cassazione, sez. Tributaria, sentenza n. 1312 del 19 gennaio 2018
La cessazione degli effetti della sospensione cautelare successiva alla sentenza di merito reiettiva del ricorso comporta la possibilità di procedere alla riscossione coattiva degli interessi maturati nel periodo di sospensione. Non applicabile in tali casi comma 8-bis dell’art. 47 D.Lgs n. 546/1992, ai sensi del quale “durante il periodo di sospensione cautelare si applicano gli interessi al tasso previsto per la sospensione amministrativa”. Tale innovazione non introduce l’applicazione di interessi prima esclusi in mancanza di espressa previsione legislativa, ma parifica soltanto il tasso di interesse applicabile a quello che sarebbe stato applicabile nel caso si fosse trattato di sospensione amministrativa.
Contributi previdenziali – Ritenute omesse – Depenalizzazione
Corte di Cassazione, sez. 3° penale, sentenza n. 3662 del 25 gennaio 2018
La depenalizzazione parziale delle omesse ritenute a seguito della previsione del D.Lgs n. 8/2016 non ha effetti sulla causa di non punibilità. La modifica introdotta con la mera esclusione dall’area del penale delle omissioni al di sotto dei 10.000 euro, sostituita dalla sanzione amministrativa, ha mantenuto la piena legittimità dell’area penale sopra tale soglia, lasciando inalterata la causa di non punibilità in caso di versamento del dovuto entro i tre mesi successivi alla contestazione o alla notifica dell’accertamento concernente sia il reato che l’illecito amministrativo.