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Il Sole 24 Ore

Studi legali travolti dal coronavirus

Simonetta La Grutta Simonetta La Grutta

Il Sole 24 Ore - 25 febbraio 2020

Smart working “liberalizzato” per avvocati e segretarie, stop alle trasferte, buoni taxi ai dipendenti per evitare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Ma anche linee telefoniche “roventi” con tanti clienti da rassicurare e problematiche mai affrontate finora. La prima giornata di lavoro degli studi legali milanesi al tempo del coronavirus è passata così, con tanto Skype e zero riunioni in presenza in uffici, di fatto, semi vuoti.

Il tam tam è partito già dalla domenica, subito dopo il varo delle ordinanze regionali. «Con i soci ci siamo coordinati nel week end - spiega Angelo Bonissoni managing partner dello studio Cba, diverse sedi tra cui tre nelle “zone rosse” di Milano, Venezia e Padova - e abbiamo deciso di chiudere al pubblico gli uffici in Lombardia e Veneto». Per il personale l’indicazione è di lavorare da casa. «Sono circa 150 le persone coinvolte» aggiunge.

In vista di un numero straordinario di accessi alla rete, la prima iniziativa è stata quella di rafforzare il livello di sicurezza sulla rete. Alcuni incontri sono stati spostati verso uffici al di fuori delle zone più calde: da Milano a Lugano, ad esempio.

Lo smart working

Per le migliaia di professionisti che affollano la piazza d’affari milanese il lavoro “online” è già una costante: i contatti con la rete di uffici internazionali, con clienti all’estero viaggiano già tutti in videoconferenza. «L’unica diversità è che da oggi la videoconferenza la applichiamo anche per parlarne con il collega che normalmente si trova al piano di sopra» rileva Simonetta La Grutta, partner dello studio di consulenza Grant Thornton responsabile del dipartimento People Hub.

 

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