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Borsa italiana

Quando innovazione fa rima con PMI

Borsa Italiana - 3 marzo 2020

Innovare per rispondere alle esigenze del mercato

Italia e innovazione: parafrasando una nota canzone, “si può fare di più”. La classifica dell'innovazione globale presentata dall'associazione Consumer Technology Association al Ces 2019 di Las Vegas, evento di portata mondiale, colloca l’Italia al 25° posto e il nostro Paese viene definito come Innovation Leader, un gradino sotto gli Innovation Champion, i Paesi più innovatori. Bene, quindi. Ma non benissimo.

L’Assirm Innovation Index - l'indice che permette confronti con 11 nazioni in Europa sul tema dell’innovazione ideato da Assirm, associazione che riunisce le maggiori aziende italiane attive nelle ricerche di mercato - è invece più positivo: ci dice che, a partire dal 2014, l’Italia presenta un trend positivo di crescita per quanto riguarda la dinamica d’innovazione, con un andamento che sembra prendere una piega particolarmente favorevole a partire dalla seconda metà del 2016, pur con un rallentamento nel 2018.

Le PMI, un motore economico

Questo trend si deve anche al ruolo delle piccole e medie imprese, da sempre cuore pulsante del tessuto economico italiano, che vantano numerose realtà altamente innovative. Lo conferma l’Osservatorio Pmi Innovative di Grant Thornton e Università di Pisa, dal quale si evince la crescita del 38% del numero delle Pmi innovative iscritte nel 2019 al Registro delle Imprese pubblicato annualmente dal Ministero dello sviluppo economico (a settembre 2019 queste imprese hanno toccato quota 1.226), con netta prevalenza del settore dei servizi (70,83%), seguito da quello industria/artigianato (20,60%), senza dimenticare le società di consulenza (6,7%).

Ma il numero complessivo appare ancora contenuto rispetto al bacino potenziale. Per aiutare queste realtà, molte delle quali sono microimprese che faticano a crescere a livello dimensionale, Unicredit e Bei-Banca europea per gli investimenti hanno stanziato 400 milioni con l’obiettivo di sostenerne lo sviluppo e aumentare così il tasso di innovazione della piccola e media industria italiana.