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Indici di affidabilità fiscale: modelli approvati

19 feb 2019

Indici di affidabilità fiscale: modelli approvati

NF 2/2019 - Corporate Tax

Il 30 gennaio 2019 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione definitiva dei 175 modelli per l’applicazione dei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA).

Gli ISA prendono il posto degli studi di settore e dovranno essere compilati dai contribuenti che nel 2018 hanno esercitato in via prevalente una delle attività soggette agli indici, confluendo nella dichiarazione Redditi 2019.

Gli ISA riguardano varie attività economiche relative ai comparti agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni.

L’approvazione dei modelli segue la pubblicazione sulla G.U. del 4 gennaio 2019 del decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze che ha approvato l’introduzione di 106 nuovi ISA, dopo i primi 69 introdotti nel marzo 2018.

Con un secondo provvedimento l’Agenzia ha inoltre definito il programma delle attività di revisione degli ISA applicabili a partire dall’annualità 2019.

I dati economici, contabili e strutturali rilevanti per l’applicazione degli ISA per il 2019 sono quelli indicati nei decreti MEF del 23 marzo 2018 e del 28 dicembre 2018, a cui si aggiungeranno quelli già a disposizione dell’Agenzia che, se significativi, saranno richiesti per la relativa applicazione.

È tuttavia possibile che, in fase di elaborazione degli indici, il numero dei dati relativi al 2019 possa essere ridotto e, in particolare, che i dati contabili vengano accorpati o sostituiti con quelli previsti nei quadri di determinazione del reddito della dichiarazione.

Gli indici sintetici sono formati da un insieme di indicatori di affidabilità e di anomalia e consentono di posizionare il livello dell’affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala da 1 a 10.

I contribuenti ritenuti più “affidabili” avranno accesso a importanti benefici premiali, come, per esempio l’esclusione dagli accertamenti di tipo analitico-presuntivo, la riduzione dei termini per l’accertamento e l’esonero, entro i limiti fissati, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.

Si tratta di uno strumento che mira a favorire la compliance e a rafforzare la collaborazione con l’Amministrazione Finanziaria.

Il 30 gennaio 2019 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione definitiva dei 175 modelli per l’applicazione dei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA).

Gli ISA prendono il posto degli studi di settore e dovranno essere compilati dai contribuenti che nel 2018 hanno esercitato in via prevalente una delle attività soggette agli indici, confluendo nella dichiarazione Redditi 2019.

Gli ISA riguardano varie attività economiche relative ai comparti agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni.

L’approvazione dei modelli segue la pubblicazione sulla G.U. del 4 gennaio 2019 del decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze che ha approvato l’introduzione di 106 nuovi ISA, dopo i primi 69 introdotti nel marzo 2018.

Con un secondo provvedimento l’Agenzia ha inoltre definito il programma delle attività di revisione degli ISA applicabili a partire dall’annualità 2019.

I dati economici, contabili e strutturali rilevanti per l’applicazione degli ISA per il 2019 sono quelli indicati nei decreti MEF del 23 marzo 2018 e del 28 dicembre 2018, a cui si aggiungeranno quelli già a disposizione dell’Agenzia che, se significativi, saranno richiesti per la relativa applicazione.

È tuttavia possibile che, in fase di elaborazione degli indici, il numero dei dati relativi al 2019 possa essere ridotto e, in particolare, che i dati contabili vengano accorpati o sostituiti con quelli previsti nei quadri di determinazione del reddito della dichiarazione.

Gli indici sintetici sono formati da un insieme di indicatori di affidabilità e di anomalia e consentono di posizionare il livello dell’affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala da 1 a 10.

I contribuenti ritenuti più “affidabili” avranno accesso a importanti benefici premiali, come, per esempio l’esclusione dagli accertamenti di tipo analitico-presuntivo, la riduzione dei termini per l’accertamento e l’esonero, entro i limiti fissati, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.

Si tratta di uno strumento che mira a favorire la compliance e a rafforzare la collaborazione con l’Amministrazione Finanziaria.

 

Scarica le Notizie Flash di febbraio 2019 (PDF) [961 kb] [ 961 kb ]

Lo sapevate che...

… sulla Gazzetta Ufficiale del 12 febbraio 2019 è stata pubblicata la legge n. 12/2019, che convertito il c.d. “Decreto Semplificazioni”?

Il provvedimento reca diverse misure di carattere fiscale, anche se, nel corso dell’iter parlamentare, gran parte delle norme tributarie inserite in fase di conversione sono state stralciate per inammissibilità. La legge riapre i termini della c.d. “rottamazione ter” per la definizione agevolata dei ruoli, consentendo ai contribuenti che hanno omesso di versare le rate dovute in base alla precedente sanatoria di non perdere il beneficio.

Il nuovo calendario prevede che le somme dovute dovranno essere versate in unica soluzione entro il 31 luglio 2019, oppure in 10 rate (in luogo delle 18 ordinariamente previste), scadenti il 31 luglio 2019, il 30 novembre 2019 e poi il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre degli anni 2020 e 2021.

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