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Progetto BEPS

Esame tempestivo per non farsi cogliere di sorpresa

Alessandro Dragonetti Alessandro Dragonetti

La tempestiva adozione del Country by Country Reporting, la nuova rendicontazione obbligatoria sul transfer pricing delle multinazionali con ricavi superiori ai 750 milioni di euro annui, nei principali Paesi dell’economia globale – inclusi Stati Uniti, Canada, Cina, India, e i 28 Stati dell’Unione Europea – testimonia che il progetto anti-elusione “BEPS”sta procedendo speditamente, quanto meno nelle sue componenti più significative.

Dal momento che l’Action Plan sul BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) comprende in buona parte raccomandazioni basate su best practice e non su requisiti stringenti, si riteneva che sarebbe stato applicato in modo discrezionale e in maniera diversa da Paese a Paese.

L’effettiva implementazione ha tuttavia disatteso le aspettative se si considera che le principali economie mondiali hanno recepito molte delle raccomandazioni facoltative e stanno proseguendo rapidamente su questa linea.

Tali cambiamenti legislativi avranno un impatto significativo sulle strutture finanziarie e operative, nonché sulle aliquote fiscali.

Al contrario, alcune delle azioni BEPS pensate per essere implementate globalmente in maniera uniforme sono in una fase di stallo, dovuta alla mancanza di supporto politico o di consenso internazionale sulle modalità applicative.

Quali aspetti del BEPS hanno quindi avuto più successo, guadagnandosi il supporto dei Governi e il consenso internazionale e raggiungendo gli obiettivi prefissati e quali invece sono ancora in divenire?

Cosa rivelano questi successi e insuccessi nell’implementazione circa il futuro scenario fiscale internazionale e le prossime sfide che le imprese si troveranno ad affrontare?

Un recente report pubblicato da Grant Thornton International Ltd. analizza lo stato di attuazione del progetto, fornendo le prime risposte a questi interrogativi così rilevanti per il futuro dei gruppi multinazionali.

Una ricerca condotta nel novembre 2016 dal nostro network ha rilevato che su un campione di 2.600 aziende di 36 paesi ben il 78% non aveva ancora preso in considerazione un nuovo approccio sulla tassazione alla luce delle raccomandazioni BEPS (in Italia la percentuale era risultata del 72%).

Si tratta di un fenomeno irreversibile e ormai impossibile da trascurare per qualsiasi società con attività internazionale.

È vero che in molti casi l’implementazione del BEPS è frammentaria e non sempre coordinata tra i vari Stati, ma la scelta operata da molti gruppi di assumere un atteggiamento di attesa non sembra condivisibile.

La velocità con cui si stanno sviluppando i lavori nelle varie sedi internazionali (OCSE, UE, normative domestiche), infatti, impone un riesame immediato della struttura fiscale dei gruppi per assicurarsi che essa sia BEPS-compliant.

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