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IVA

L’UE detta le nuove regole IVA sui voucher

La circolazione di buoni, emessi sotto diverse forme e con operatività diversa, assume un sempre maggiore interesse per il mercato, in quanto rende più semplice per i consumatori l’accesso a determinati beni, senza dover far ricorso all’uso del danaro, all’atto dell’utilizzo del buono stesso. Con la recente Direttiva UE 2016/1065 del 27 giugno 2016, il Consiglio UE, nel riconoscere la necessità di introdurre a livello comunitario norme specifiche comuni sul trattamento ai fini IVA dei “buoni” o voucher, fornisce le definizioni indispensabili per individuare tali strumenti e le loro caratteristiche ed introduce alcune previsioni volte a disciplinarne la circolazione e la spendita. Le nuove norme unionali, che dovranno essere recepite nell’ordinamento nazionale, non sembrano essere molto diverse dalle posizioni assunte dall’Amministrazione finanziaria nel corso degli anni.

I buoni, quale strumento che conferisce al detentore il diritto a beneficiare di determinati beni o servizi o a ricevere uno sconto o un rimborso su una cessione di beni o una prestazione di servizi, formano oggetto nell’attuale sistema economico di sempre maggiore interesse da parte dei consumatori e delle aziende non solo per la semplicità della loro circolazione ed utilizzo, ma anche perché costituiscono sempre di più un mezzo utilizzato dagli operatori per fidelizzare i propri clienti ed aumentare il volume delle vendite.

La Direttiva 77/388/CEE e la Direttiva 2006/112/CE in materia IVA non contengono norme relative al trattamento IVA da riservare alle operazioni che comportano l’uso di buoni acquisto (c.d. voucher). Nonostante la Corte di Giustizia UE abbia fissato, nel corso degli anni, alcuni criteri interpretativi su determinati aspetti fiscali dei voucher, la mancanza di una normativa comune ha avuto come conseguenza la proliferazione, negli Stati membri della UE, di disposizioni molto spesso non coordinate tra loro e non coerenti con il sistema comune IVA. La mancanza di specifiche disposizioni in materia ha comportato notevoli incertezze per gli operatori e si è dimostrata particolarmente insidiosa soprattutto nell’ambito delle operazioni transfrontaliere.

Animato dall’intento di disciplinare il trattamento IVA del “buono”, in data 27 giugno 2016, il Consiglio UE ha adottato la Direttiva UE 2016/1065 (“Direttiva sui voucher”), con la quale ha inteso stabilire norme coerenti per uno strumento che finora non aveva avuto una disciplina comune all’interno della UE.