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Controlled foreign company

La perdita iniziale della start-up non è antieconomica

Le perdite conseguite in fase di start-up non sono sintomo di anti economicità né rileva che il bilancio di una Cfc (Controlled foreign company) sia stato redatto in lingua inglese e che la relazione di certificazione sia stata emessa da soggetto non iscritto nel Registro italiano dei revisori legali. Sulla base di tali considerazioni la Commissione tributaria regionale di Venezia, con sentenza n. 231/1/16 depositata l’11 febbraio 2016, ha annullato un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle entrate ove si rideterminava in via induttiva, ex articolo 39 del dpr 600/1973, il reddito imponibile di una Cfc residente a Hong Kong imputato per trasparenza in capo alla controllante italiana ex art. 167 del Tuir.