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Real estate & Cybersecurity

Il costo nascosto degli smart buildings

Quali sono i rischi informatici per asset manager e proprietari?

In tutto il mondo, le aspettative relative agli edifici cosiddetti intelligenti stanno aumentando. Chi ci vive vuole sempre maggiore accesso a tecnologia e sistemi automatizzati,  dall’online storage all’antinfortunistica, dalle comunicazioni alla climatizzazione, dall’illuminazione alla sicurezza e non solo. 

Un esempio: circa il 20% degli edifici commerciali nel Regno Unito è definito ‘smart’ e le stime prevedono che il valore del mercato mondiale degli edifici intelligenti raggiungerà i $24,73 miliardi entro il 2021. I proprietari degli immobili potranno realizzare guadagni sempre maggiori dall’automazione e dall’ottimizzazione dei servizi, nonché da un incremento dei livelli di sostenibilità degli edifici.

Oltre ad aggiungere valore però, l’aumentata connettività di questi servizi ‘intelligenti’ può avere un risvolto negativo. Possono infatti esporre coloro che li usano a un elevato rischio di attacco informatico attraverso l’interruzione di servizio o aprendo varchi nei dati. La minaccia coinvolge tutti i tipi di edifici: uffici, appartamenti, data center, complessi industriali ma anche luoghi pubblici quali ospedali, università, hotel e centri commerciali.

Come descritto nel report Grant Thornton, 'Locking down the value of data' , una delle principali sfide che i leader di oggi si trovano a dover affrontare, è quella di essere in grado di prevedere e mitigare l’impatto dei rischi informatici.

Sebbene il rischio sia principalmente in capo agli inquilini che vivono in questi edifici, per gli asset manager e i proprietari di immobili l’impatto reputazionale in caso di attacco sarebbe devastante.

Nel report sono descritte le ragioni per cui la gestione dei rischi informatici e la protezione dei dati devono costituire una voce chiave negli investimenti relativi agli smart buildings in ogni fase della vita utile di un immobile.

«Gli ‘smart buildings’, nuova frontiera dell’edilizia commerciale e residenziale, introducono nuove sfide per la gestione dei Cyber Risk», commenta Renato Sesana, Partner di Grant Thornton Financial Advisory Services, «questi potrebbero infatti essere una conseguenza delle nuove tecnologie introdotte in diversi campi:

  • Operational Technology (OT) Systems: sistemi di controllo del riscaldamento, del condizionamento, dell’illuminazione così come degli ascensori o dei sistemi antincendio;
  • Internet Of Things (IoT): includendo in questi telecamere di sorveglianza, sistemi di sicurezza fisica, sistemi di comunicazione interna all’edificio;
  • Information technology: sistemi informativi quali laptop, workstation, notebook, pads.

Tutti questi sistemi possono essere fonte di attacchi e quindi di rischio. Tali attacchi da una parte possono colpire l’utente, sia per furti di dati e informazioni, frodi, violazione della propria privacy, ma anche per la propria salute e sicurezza; dall’altra possono comportare rischi per gli asset manager e i proprietari, anche e soprattutto dal punto di vista reputazionale.

In tale ambito può rendersi necessaria un’attività di analisi dei rischi che, partendo da una verifica della robustezza dei sistemi installati a fronte di attacchi, possa arrivare a valutare l’opportunità di introdurre innovativi strumenti di rilevazione, monitoraggio e contrasto degli attacchi Cyber».

Per maggiori informazioni, contattate  il nostro team di esperti in cybersecurity: Alessandro Leone, Renato Sesana, Nicola Seguino.