Lo studio Women in Business di Grant Thornton International Ltd evidenzia un dato significativo: il 44,6% delle imprese del mid-market ha attualmente un direttore finanziario o CFO (Chief finance officer) donna - dato quasi vicino alla parità di genere.

Quello di CFO risulta pertanto il secondo ruolo dirigenziale a superare la soglia del 40% di presenza femminile dopo quello di direttore/responsabile delle risorse umane, che raggiunse questo traguardo nel 2019.

Si tratta di un momento significativo per le donne in posizioni di leadership. Il 34% delle posizioni di senior management nel mondo è infatti, ad oggi, ricoperto da donne ed è quindi fondamentale comprendere cosa sta spingendo questo progresso e come possa essere replicato per altri ruoli di top management.

In questo articolo analizzeremo come l’ascesa delle donne CFO non sta solo ridisegnando la leadership finanziaria, ma anche come può contribuire ad aumentare la rappresentanza femminile in tutti i ruoli di senior management, cosicché le imprese non si lascino sfuggire un’altra generazione di talenti femminili.

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L’impatto dei cambiamenti globali sul ruolo di CFO

Per favorire la presenza femminile in altri ruoli dirigenziali bisogna analizzare gli elementi che hanno favorito l'aumento del numero di donne CFO:
1.

L’impatto degli
eventi macroeconomici
sul ruolo di CFO

2.

L’impatto del 
più elevato grado di
istruzione femminile

Motivazioni macroeconomiche

L’aumento di CFO donna nel mid-market ha coinciso con una serie di stravolgimenti macroeconomici. Nel periodo successivo alla crisi finanziaria del 2008, le imprese hanno risentito di una serie di contraccolpi, dalla crisi del debito dell’Eurozona al rallentamento dell’economia cinese, dalla pandemia all’impennata dei prezzi dell’energia a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

La nostra ricerca Women in Business dimostra che gli incrementi più significativi nel numero di CFO donna a livello globale coincidono con momenti cruciali per l’economia mondiale. Negli anni successivi alla Brexit, per esempio, l’economia globale ha visto cambiamenti negli accordi commerciali, l’entrata in scena di nuove leadership nelle principali economie e la nascita del movimento #MeToo. Tutto ciò ha coinciso con l’incremento di 15 punti percentuali del numero di donne che ricoprono il ruolo di CFO dal 2017 al 2019.[1] 

Percentuale globale di imprese con un CFO donna

Sebbene questi eventi economici significativi abbiano influito su diversi aspetti delle imprese, il ruolo di CFO è stato oggetto di particolare attenzione. La pressione che ne è derivata ha portato a un elevato tasso di turnover tra i CFO[2] creando spazio per l’avanzata di un bacino di talenti diversificato e aprendo quindi la strada alle donne per subentrare in tali ruoli e prenderne il comando. 

Considerando che anche gli eventi attuali stanno rimodellando il mondo e creando nuove sfide, le imprese dovrebbero valutare se e come trasformare queste sfide in opportunità. Quelle che sapranno rivedere proattivamente il passaggio generazionale e i processi di assunzione in tali periodi di cambiamento, saranno meglio posizionate per migliorare la parità di genere ai vertici.

Oggi, sempre più donne stanno raggiungendo ruoli di leadership di alto livello, segnando un importante passo verso la parità di genere nel mondo degli affari. Questo è un segnale positivo, ma la strada per una vera equità è ancora lunga, soprattutto nelle fasi iniziali della carriera e nelle scelte che determinano la promozione e l'accesso a ruoli chiave. Nel mio percorso professionale, non mi sono mai sentita inferiore a un uomo, tuttavia, ho visto molte giovani donne essere messe da parte, nonostante avessero le stesse o superiori qualifiche rispetto ai colleghi maschi. Ciò che più mi colpisce è come, in alcuni casi, le donne vengano giudicate con un metro diverso rispetto agli uomini: se un uomo è assertivo, è visto come competente, mentre se una donna lo è, può essere etichettata come "aggressiva" o "emotiva". Questi pregiudizi, purtroppo, limitano le opportunità di crescita per le donne, soprattutto nelle prime fasi della loro carriera, creando ostacoli invisibili che spesso sfuggono alla consapevolezza collettiva. La presenza di una donna in un ruolo di leadership non deve essere vista come una "quota", ma come un riconoscimento del suo valore. Solo così le aziende possono prosperare, beneficiando della diversità e del talento di ogni individuo, indipendentemente dal sesso.
Katia Cecchini Chief Financial Officer

Partecipazione all’istruzione – aumento dei talenti

L’aumento del numero di donne in ruoli di senior management è anche frutto del rapido incremento della partecipazione femminile all’istruzione superiore. Di conseguenza, un numero maggiore di donne possiede titoli di studio elevati che possono essere particolarmente importanti per accedere a ruoli senior quale quello di CFO.

Secondo la Association to Advance Collegiate Schools of Business (AACSB), il numero di donne iscritte corsi equivalenti a lauree specialistiche in ambito finanziario è cresciuto del 41% su base annua nel 2021/22 negli USA e del 70% su base annua nel resto del mondo[3]. 

In Vietnam, ad esempio, il 68,2% delle posizioni di CFO è ricoperto da donne e le donne rappresentano il 54% dei laureati[4]. Questo dato si è rivelato essere un fattore comune nei paesi con maggioranza di donne nel ruolo di CFO. 

Il messaggio è chiaro: le imprese del mid-market devono continuare a colmare il divario tra istruzione e leadership, assicurandosi che ci siano percorsi di carriera chiari per le donne, dal percorso scolastico a posizioni di leadership.

Catalizzare il cambiamento

L’aumento di donne nel ruolo di CFO non è soltanto una buona notizia per questa posizione in particolare, ma uno stimolo a un cambiamento di portata più ampia. Numeri maggiori di donne CFO possono essere un catalizzatore per far crescere il numero di donne in altre posizioni di senior management. Esse possono infatti “far crescere” altre donne, supportandole o facendo loro da mentore per aiutarle a realizzare il loro potenziale ed avanzare verso ruoli senior e di livello dirigenziale.

I CFO donna sono anche nella posizione di poter “avanzare” al ruolo di Chief executive officer (CEO), dove i livelli di partecipazione femminile continuano a rimanere molto bassi (21,7%). Il passaggio da CFO a CEO è un percorso consolidato: a livello globale, il 40% dei CEO arriva al ruolo dopo aver ricoperto la posizione di CFO, COO o capo divisione[5]. L’ aumento del numero di donne CFO potrebbe quindi aiutare a cambiare questo dato.

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Ripercussioni sulla dirigenza

Una forte presenza femminile a livello di CFO può mettere in discussione i pregiudizi esistenti a livello dirigenziale, influenzare le pratiche di governance e alimentare una cultura in cui le donne prosperano in ruoli di senior management. L’avanzata di CFO donne dimostra che ciò è possibile - e che cosa potrebbe ancora avvenire in futuro.

Ma per poter davvero cogliere i frutti di questa svolta, le imprese del mid-market devono agire con determinazione. Il nostro studio Women in Business 2025 fornisce spunti interessanti per capire come essere parte del cambiamento e contribuire a far crescere il numero di donne in posizioni senior nelle aziende.

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[1] La domanda sui ruoli non era stata posta nel 2018, si tratta quindi di un aumento su un periodo di 2 anni.
[2] Chief financial officers leaving at the fastest rate in six years
[3] Business schools make progress on gender balance
[4] Leading to Success: The business case for women in business
[5] From CFO to CEO: the essential leadership skills