Il Sole 24 Ore

Oltre l’emergenza: le nuove sfide per le imprese del mid-market

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In continuità rispetto all'epoca pandemica, molte imprese, soprattutto quelle del mid market, hanno avviato o proseguito un processo di concentrazione e consolidamento per raggiungere dimensioni commerciali e organizzative coerenti con l'attuale arena competitiva global
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Il contesto geopolitico odierno, e in particolare la guerra tra Russia e Ucraina, sta avendo un impatto importante sul nostro sistema Paese, soprattutto a causa dell'interruzione dei rapporti economici e commerciali con il sistema russo.

Secondo i dati ICE, infatti, l'Italia esporta più di 7 miliardi di euro di prodotti e importa beni per 12,6 miliardi, in particolare gas e materie prime, di cui 220 milioni di chili di grano e mais. Oltre a questo, la Russia gioca un ruolo cruciale nell'economia italiana, perché è la seconda nazione per acquisti nel nostro Paese, che rappresentano il 13% del totale nazionale.

Le aziende italiane impattate dall'interscambio con la Russia, e in particolare quelle più esposte alle dinamiche di prezzo e disponibilità delle materie prime, hanno avviato misure per mitigarne gli effetti negativi, come la diversificazione dei mercati di sbocco e l'approvvigionamento o il rafforzamento delle strutture di gestione dei rischi.

La maggior parte delle nostre imprese, da sempre dotate di grande resilienza e capacità di adattamento ai contesti macro e microeconomici, ha attivato o sta ponendo le basi per attivare nei prossimi anni un profondo rinnovamento delle strategie operative finora utilizzate, mirate, ad esempio, all'autosufficienza energetica e all'estensione dei rapporti di fornitura e di vendita ad altre aree geografiche.

In continuità rispetto all'epoca pandemica, inoltre, molte imprese, soprattutto quelle del mid market, hanno avviato o proseguito un processo di concentrazione e consolidamento per raggiungere dimensioni commerciali e organizzative coerenti con l'attuale arena competitiva globale.

Nel 2022 il valore dell'M&A in Italia è più che raddoppiato, toccando i 99 miliardi di dollari e superando la media degli ultimi cinque anni. Con riferimento al numero di operazioni, i settori più coinvolti sono stati quelli dei beni di consumo, dei servizi e del TMT, con prospettive di crescita di volumi e numero di operazioni anche nel 2023.

A fronte di un nuovo ecosistema dove le dinamiche geopolitiche stravolgono le regole competitive del mercato e ne modificano il perimetro, l'interventismo virtuoso da parte dei sistemi governativi diventa imprescindibile. In Italia l’attivazione del PNRR si inserisce in questo contesto attraverso il sostegno alla creazione di condizioni strutturali con logiche e benefici auspicabilmente di lungo periodo.

Al di là delle misure di supporto finanziario, fondamentali sono gli interventi di sostegno agli investimenti in innovazione e digitalizzazione, ricerca e sviluppo e formazione. Con l'effettiva implementazione di tali misure, il PNRR va a colmare un gap verso i sistemi competitivi degli altri paesi europei, in crescita ormai da troppi anni, ma soprattutto risponde alla domanda di cambiamento della nuova generazione di imprenditori italiani che, nonostante le difficoltà di ricambio generazionale, sta tentando con grande audacia di gestire la transizione delle nostre tradizioni industriali e commerciali verso una nuova era.

La leva fiscale, in particolare, può rappresentare un ulteriore fattore incentivante per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e un momento cruciale nel processo di credibilità del nostro sistema paese, troppo spesso farraginoso e contraddittorio rispetto a sistemi tributari più evoluti. La riforma fiscale di prossima emanazione potrebbe costituire un importante passo in questa direzione.

Infine, venendo al ruolo delle società di consulenza, oggi le imprese vanno aiutate a ridefinire le proprie strategie operative e finanziarie in modo coerente con il nuovo contesto competitivo, ma anche accompagnate nell'implementazione delle singole attività che compongono queste strategie. Ad esempio, per poter beneficiare dell'enorme quantità di capitali in arrivo nel nostro Paese grazie al PNRR le imprese dovranno essere affiancate da consulenti specializzati, con competenze trasversali.

L'assistenza non potrà (più) mostrarsi “passiva”, come spesso accade, ma dovrà essere in grado di anticipare le esigenze delle imprese in ottica propositiva. Troppe sono, infatti, le variabili da considerare e non solo di tipo normativo: sarà quindi compito dei consulenti saper selezionare le più significative e adattarle alle specifiche necessità delle aziende. Questo tipo di supporto è evidentemente più agevole per società di consulenza globale, con approccio multidisciplinare e integrato, che sappiano interpretare le esigenze delle aziende, in particolare del mid market, e identificare soluzioni complete, anche cross country.