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Un settore in piena salute
Il segmento della pasta e del riso rappresenta un altro pilastro del mercato food italiano, estremamente diversificato in termini di offerta (materie prime, formati, grammature e certificazioni di qualità) e piuttosto concentrato per valore della produzione, con oltre l’86% del mercato rappresentato dai primi otto marchi.
Il settore è predominante non solo a livello domestico, ma anche europeo e globale, basti pensare che un quarto della produzione totale di pasta nel mondo è di stampo italiano. Dopo il boom di domanda nel 2020 nei periodi di lockdown, quest’anno il mercato ha registrato un trend lievemente negativo, anche se, rapportato ai valori pre-Covid del 2019, rimane comunque in forte crescita.
Dal punto di vista dell’M&A, il settore è da sempre stato particolarmente attrattivo per gli investitori e gli operatori industriali, soprattutto di grandi dimensioni, i quali stanno continuando le proprie campagne di espansione tramite acquisizioni e integrazioni. Nei primi mesi del 2021 il leader di mercato Barilla è entrato nel mercato della pasta fresca grazie all’acquisizione della maggioranza di Pasta Evangelists, tra i brand leader del segmento inglese nelle vendite tramite e-commerce.
Grazie a questa acquisizione, oltre ad aver penetrato un nuovo segmento di mercato e aver consolidato la propria presenza nel Regno Unito, Barilla ha iniziato a esplorare nuovi canali di vendita digitali. A distanza di poche settimane ha inoltre annunciato di aver concluso l’accordo per l’acquisizione di Catelli Dry Pasta, leader nel mercato canadese, che include i brand Catelli, Lancia e Splendor.
Di recente, Pasta Divella – al secondo posto nel mercato italiano insieme a De Cecco – ha avviato il processo per la cessione di una quota azionaria: il dossier è già sui tavoli dei grandi fondi di private equity che potrebbero, tramite operazioni di add-on, permettere al brand di diventare un’importante piattaforma di aggregazione e creazione di valore made in Italy.
Anche De Cecco, nel medesimo periodo, ha destato l’interesse di investitori finanziari, in particolare del fondo spagnolo ProA Capital per l’acquisizione di una quota di minoranza. L’obiettivo finale del gruppo sarà poi, come dichiarato negli scorsi anni, la quotazione in borsa.
Per quanto riguarda il mercato del riso, si segnala la recente acquisizione dello storico marchio Flora di Colussi da parte di Curti (Euricom) a seguito dell’ottenimento di un importante finanziamento dai maggiori gruppi bancari, con l’obiettivo di affermare e diversificare maggiormente la propria presenza in Italia. Il Gruppo Scotti ha invece annunciato di aver ottenuto un contratto di licenza esclusivo con il Gruppo Sapise per la trasformazione e commercializzazione del loro rinomato riso Venere.
In conclusione, il settore è particolarmente effervescente sia dal punto di vista del mercato sia dell’M&A e non si può che prospettare che la tendenza rimanga in crescita anche per il 2022.