Global Business Pulse

Come si prospetta il futuro dei servizi finanziari?

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Il 2020 è stato un anno che pochi si aspettavano, e che nessuno avrebbe voluto vivere. Ora che ci troviamo ad affrontare un altro anno in cui convivere con gli effetti del Covid-19, come vedono l’immediato futuro le società di servizi finanziari e quali sono i loro piani?
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La ricerca Global business pulse è stata condotta su un campione di 377 imprenditori e manager del settore dei servizi finanziari con riferimento alle loro aspettative per il 2021, le sfide che prevedono di dover affrontare e come si stanno preparando al futuro. Sono emerse cinque tendenze principali comuni a tutti gli intervistati a livello mondiale. Abbiamo quindi chiesto a un gruppo di esperti Grant Thornton di far luce sul clima del mercato dietro i numeri e di fornirci i loro suggerimenti per l’anno che ci aspetta.

Renato Sesana, partner di Bernoni Grant Thornton, ha così commentato: “Anche in Italia, come nei paesi in cui è stata condotta la ricerca, il settore degli intermediari bancari e finanziari sta conoscendo una rapida evoluzione. Il passaggio al digitale e i progetti di digital transformation per gli intermediari tradizionali sono una delle aree di interesse e di investimento principali, anche per contrastare l’avvento di nuovi operatori che, facendo leva sulle novità normative, sono in grado di entrare rapidamente nel settore finanziario offrendo nuovi servizi a valore aggiunto ed acquisendo rilevanti quote di mercato.

Tale processo richiede naturalmente competenze specifiche, che oggi si trovano prevalentemente nelle imprese del settore Fintech; mentre nel passato gli intermediari tradizionali sono sempre
stati abituati a cercare alleanze con altri soggetti all’interno dello stesso settore, nel nuovo scenario che si sta delineando le alleanze devono essere ricercate, in una logica di open innovation, anche con soggetti di settori diversi, quale ad esempio quello tecnologico, in grado di consentire una più rapida evoluzione digitale. La collaborazione diventa quindi un must cui nessuno potrà sottrarsi”

1. Passare al digitale – non c’è tempo da perdere

La ricerca dimostra che il 56% delle società nel settore bancario, il 54% di quelle nel settore assicurativo e il 52% di quelle nel settore Asset Management prevedono di incrementare gli investimenti in campo IT nel prossimo anno.

Se la trasformazione digitale del settore finanziario non è nulla di nuovo, è la sua accelerazione il trend da tenere d’occhio nel 2021.

“Il digitale è diventato un fattore cruciale” commenta Sandy Kumar, Global Head of Financial Services and Business Risk Services e Partner di Grant Thornton UK. “C’è stata una compressione dei tempi con cui i clienti prevedono di implementare tale trasformazione, il processo è diventato più accelerato. Gli investimenti in tecnologia rappresentano un ambito importante, insieme alla tipologia di prodotti che li supporta e le persone con le giuste competenze per servire i clienti in maniera più efficace”.

Le condizioni particolari create dalla pandemia da Covid-19 potrebbero portare ad un’accelerazione di questo trend, come testimonia Emily Lai, Business Risk Advisory Partner di Grant Thornton Singapore: “Le società stanno accelerando il passo sulla digitalizzazione, spostando le loro attività online e muovendosi più velocemente di prima per aumentare l’efficienza. Credo che nei prossimi mesi molte società avranno necessità di riassegnare gli investimenti e puntare sulla tecnologia per restare al passo”.

2. Scarsità di competenze minaccia di vanificare la crescita

Avere del personale qualificato è un requisito essenziale per competere e prosperare in un mercato sempre più digitale. Tuttavia, il 65% delle banche ha citato questo fattore come uno dei principali ostacoli alla crescita, preoccupante tanto quanto l’attuale incertezza economica. Questo disagio emerge anche nelle prospettive del settore per quanto riguarda i compensi.

La stragrande maggioranza delle imprese nel settore finanziario prevede di incrementare i compensi nel 2021 in linea con l’inflazione, mentre il 35% degli operatori del settore bancario prevede aumenti superiori all’inflazione, contro il 21% negli altri settori, a testimonianza del fatto che una mancanza di competenze potrebbe frenare la crescita di molte imprese.

“Tutti sono in competizione per accaparrarsi le menti migliori e più brillanti”, spiega Matthew Cooleen Risk Advisory Services Partner di Grant Thornton US. “Il settore FinTech ha mostrato l’attrattiva di una crescita rapida con un rapido accumulo di ricchezza, il che ha portato le banche a dover competere con il Fintech e il private equity; devono iniziare a dimostrare che possono essere competitive e che sono disposte a lottare per accaparrarsi i migliori talenti”.

Emily Lai ritiene tuttavia che non sia soltanto una questione di pagare per avere i migliori talenti: “È molto difficile assumere persone con il giusto set di competenze al momento - la domanda di competenze informatiche è molto alta attualmente, ma l’offerta non è così ampia. Le restrizioni alle frontiere e politiche più stringenti sull’ingresso di lavoratori stranieri stanno solo aggravando la situazione”.

3. Un nuovo spirito di collaborazione e innovazione

Un altro ambito in cui la maggioranza delle imprese del settore finanziario prevede di investire più di altri settori è la ricerca e sviluppo. Il 52% delle imprese nel settore bancario prevede di incrementare la spesa in questa aerea nel prossimo anno, il che potrebbe indicare nuove modalità di lavoro, nuovi prodotti e nuove possibilità di crescita. Il nostro team può testimoniare di aver riscontrato una tendenza crescente a creare partnership, collaborazioni e innovazione; un risvolto positivo della pandemia.

“Banche, operatori di asset management e assicurazioni dovrebbero sfruttare le opportunità di alleanze e collaborazioni per sviluppare un ecosistema digitale e ottenere un miglior accesso all’innovazione tecnologica” dichiara Emily Lai. “A Singapore stiamo iniziando a vedere banche che collaborano con società Fintech per offrire piattaforme di e-commerce. Anche le banche tradizionali si stanno aprendo alle criptovalute e stanno trovando nuovi modelli operativi per offrire nuove soluzioni ai loro clienti”.

Sandy Kumar vede un quadro simile nel Regno Unito: “Penso che vedremo alcune delle grandi banche commerciali allinearsi più strettamente con le grandi imprese tecnologiche per migliorare le proprie operazioni. Si troveranno ad agire in questo modo piuttosto che proseguire in autonomia, come è successo per gli accodi tra Apple, Google e Amazon per i dispositivi smart home”.

“È un approccio che combina due aspetti, uno offensivo e uno difensivo: quello difensivo consiste nel capire come fare ciò che si fa di solito in maniera più efficace, quello offensivo concerne invece come ottenere una base clienti più ampia in maniera più consapevole, includendo persone che supportano i propri prodotti. Penso che per raggiungere entrambi gli obiettivi le collaborazioni saranno importanti”.

4. Prepararsi ai cambiamenti nel comportamento dei clienti

Un’altra tendenza comune a tutte le tre aree del settore dei servizi finanziari può essere identificata nella loro preparazione alla ripresa: tutti e tre i settori hanno infatti indicato che si stanno già preparando a cambiamenti nel comportamento dei clienti o delle dinamiche competitive in vari modi (Asset Management 45%, settore bancario 28%, assicurazioni 36%). I nostri esperti hanno tutti osservato una nuova urgenza nel far fronte ai recenti cambiamenti nel comportamento dei clienti durante la pandemia.

“La competizione sta aumentando” concorda Emily Lai. “Si possono introdurre nuove modalità innovative per attirare i clienti, dal momento che si è verificato un cambio demografico verso generazioni più giovani, come i millenials, che preferiscono i canali digitali, ma le imprese devono rendere l’esperienza digitale accessibile per tutte le tipologie di clienti, specialmente per gli anziani, rendendola più conveniente, più personalizzata, facile e sicura. La sicurezza è molto importante”.

“Il modo in cui ci si relaziona con i clienti è più importante che mai” concorda Sandy Kumar. “Se si considerano le persone vulnerabili o anziane, potrebbero non essere così avvezze al digitale. I fornitori devono considerare se stanno investendo abbastanza nell’educazione della propria base clienti e usare piattaforme che permettono di interagire con quelle persone e proteggerle dai reati informatici e dalle frodi”.

5. Guardare il bicchiere mezzo pieno

La ricerca dimostra che oltre il 40% delle imprese nel settore dei servizi finanziari ha incrementato i ricavi di oltre il 5% negli scorsi 12 mesi, una percentuale molto più alta di quella delle imprese che hanno registrato perdite per un valore simile. Inoltre, la maggioranza delle stesse si dichiara ottimista o molto ottimista sull’economia nel 2021 (nel settore bancario, il 63% nell’UE, il 73% nell’APAC e il 74% nelle Americhe). Ma da dove deriva questo ottimismo ed è un atteggiamento realistico?

“Stiamo emergendo da una situazione difficile”, ammette Matthew Cooleen, “ma il 2020 è stato un anno positivo per il settore dei servizi finanziari negli USA e grazie ai rinnovati stimoli fiscali le prospettive sono ottimistiche. I margini di interesse non sono stati colpiti negativamente come ci si sarebbe aspettati e le banche hanno probabilmente riserve adeguate per affrontare i rischi che dovessero emergere.

In generale, a parte quelle del settore turistico-alberghiero, le società hanno avuto un buon andamento durante la pandemia e credo ci sia un ottimismo generale riguardo al fatto che i vaccini possano avere un impatto positivo e possano consentire un ritorno alla normalità. Al centro di tutto, ritengo che la forza delle infrastrutture e dell’economia USA stia davvero emergendo”.