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Riforma Fiscale: emanati i primi provvedimenti

Giulio Tedeschi
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L’inizio dell’anno 2024 ha visto l’avvio con i primi provvedimenti legislativi della riforma fiscale.

Sono stati infatti emanati i primi decreti delegati in materia di: (i) internazionalizzazione, (ii) modifiche allo statuto del contribuente, (iii) modifiche al processo tributario, (iv) adempimento collaborativo e gestione del rischio fiscale e (v) talune razionalizzazioni degli adempimenti tributari. È in corso di emanazione il provvedimento sul cd. concordato biennale. Sono in fase di elaborazione i primi testi unici.

I decreti delegati danno attuazione alla legge delega che è stata approvata nel mese di agosto 2023 (L. 9 agosto 2023, n. 111). La sensazione, a parere dei tecnici, è che la completa attuazione della riforma non rappresenterà uno stravolgimento totale del sistema tributario, ma sicuramente indirizzerà il rapporto tra fisco e contribuente in un processo di razionalizzazione e affinamento nel rapporto tra i tre soggetti “Contribuente- Stato- Agenzia delle Entrate”. L’auspicio paventato è anche quello di una semplificazione che razionalizzi, tra i tanti aspetti toccati dalla riforma, la gestione del rischio fiscale (gestione del rischio che, in generale, risponde anche a un’esigenza in tempi recenti introdotta dal codice civile di dotare le società di “adeguati” assetti aziendali ex art. 2086 c.c.), lo snellimento delle dei processi di controllo, accertamento e riscossione e un riavvicinamento dei valori del bilancio secondo i principi legali e contabili con i principi propri del diritto tributario. 

Il tutto con riduzione dei carichi tributari? No, perché l’art. 22 della legge delega prevede espressamente l’invarianza del gettito. Al massimo si avrà una razionalizzazione.

Con questo primo intervento, si vuole inquadrare la tematica della riforma che da giorni appare sulla stampa specializzata a commento dei primi provvedimenti attuativi.  Seguiranno interventi monografici e monotematici che commenteranno le principali novità. Bernoni - Grant Thornton, poi, organizzerà incontri seminariali dedicati ove i clienti potranno confrontarsi con gli specialisti per comprendere sia la portata delle novità, sia gli aspetti applicativi per le proprie realtà.

Qui di seguito sintetizzo alcuni spunti – senza pretesa di entrare nel dettaglio degli aspetti propri e con rinvio, come detto, ai successivi interventi - per inquadrare i principali ambiti della riforma fiscale e dei provvedimenti in fase di emanazione.

La legge delega, innanzitutto, è stata suddivisa in quattro titoli che indicano le linee di indirizzo nei principali ambiti attuativi: (i) principi generali e tempi di attuazione; (ii) tributi interessati; (iii) procedimenti e sanzioni; (iv) testi unici e codici.

Scendendo un poco nel dettaglio, un primo ambito riguarda la revisione dello statuto del contribuente e il rapporto di reciproco affidamento: rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti, applicazione generale del principio del contraddittorio.

Un secondo ambito riguarda i principi generali relativi al diritto tributario dell’unione europea e internazionale: revisione della residenza fiscale, competitività internazionale; imposizioni minime globali seguendo l’approccio OCSE e la direttiva comunitaria; razionalizzazione del regime delle cd. CFC.

Un terzo ambito riguarda i principi per l’imposizione sui redditi delle società ed enti: l’avvicinamento tra i valori contabili-civilistici e quelli fiscali, anche con il riordino della derivazione rafforzata e la revisione contabile; il riordino della deducibilità sugli interessi passivi; la revisione del regime di riporto delle perdite, anche negli impatti sul consolidato fiscale.

Così pure l’ambito IRAP: il graduale superamento dell’imposta attraverso l’istituzione di una sovraimposta basata sulle regole dell’IRES.

Un quinto ambito riguarda i principi e i criteri per la revisione dell’IVA: tematica assai complessa e articolata che parte dalla ridefinizione dei presupposti d’imposta per renderli conformi alle normative comunitarie; razionalizzazione delle aliquote e revisione della disciplina delle detrazioni; interventi sull’importazione di opere d’arte; razionalizzazione della disciplina per gli Enti del terzo settore. 

Un sesto ambito riguarda i principi in materia di procedimenti accertativi: revisione dell’attività di accertamento; applicazione generalizzata del contraddittorio preventivo e soprattutto il nuovo regime dell’adempimento collaborativo. Con riguardo a questo aspetto importante sarà la consapevolezza di poter gestire il rischio fiscale attivando un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi fiscali (inseriti nel contesto del governo aziendale e del controllo interno) che condiviso con l’amministrazione finanziaria e certificata da un professionista, porti a un approccio preventivo e collaborativo, tra amministrazione finanziaria e contribuente, della compliance.

Un’ultima annotazione: l’impegno che ci si aspetta dall’ intelligenza artificiale nell’attività di controllo e accertamento. Intelligenza artificiale che potrà essere una vera protagonista di questa riforma. Spicca infatti il richiamo alla piena utilizzazione dei dati che affluiscono sistematicamente all'anagrafe tributaria (ivi inclusi quelli nelle banche dati della fatturazione elettronica e dei corrispettivi telematici) da realizzare attraverso il ricorso alle tecnologie informatiche e alle soluzioni di intelligenza artificiale. Come è ben dato da comprendere si tratta di una rivoluzione dal cui successo dipendono sia le future campagne di compliance fiscale sia la possibilità di ridurre l'importo dell'evasione. Lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale inciderà anche nell'ambito del potenziamento dell'analisi del rischio fiscale e della piena connessione funzionale delle banche dati dell'amministrazione finanziaria.

Senza dimenticare, nell’ambito delle semplificazioni e della trasparenza, l’emanazione dei testi unici in cui raccogliere l’attuale “giungla” di norme disperse in troppi provvedimenti di legge.  

Una riforma che porta con sé molte aspettative, ma, come detto, senza aspettative di stravolgimenti. Lascio la parola al Governo che apriva la sua relazione al provvedimento con le seguenti parole. “La riforma fiscale è tra le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese e costituisce parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare anche grazie alle risorse europee. Il provvedimento conferisce al Governo una delega a emanare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore dello stesso (n.d.r.: 29 agosto 2023), uno o più decreti legislativi volti alla revisione del sistema fiscale e risponde alla necessità di intervenire sul quadro regolatorio in materia fiscale per superare le criticità dello stesso, anche secondo quanto segnalato dagli operatori del settore”.