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Tax

Voluntary Disclosure bis, autoliquidazione a ostacoli

Il parere dei grandi studi: procedura di rientro complessa e rischio di maggiori sanzioni. Il ruolo dei professionisti diventa ancora più delicato e oneroso.

Autoliquidazione delle imposte a ostacoli per la voluntary bis. La procedura necessaria per ottenere lo stesso regime sanzionatorio della prima tornata di rientro dei capitali, è infatti particolarmente complessa, con un’ampia probabilità di mancato riconoscimento da parte dell’Agenzia delle entrate. Il che comporterebbe, per il soggetto interessato al rimpatrio dei capitali, un incremento delle sanzioni.

Inoltre, un disincentivo all’accesso alla nuova procedura potrebbe essere rappresentato dalla tassazione prevista per la regolarizzazione dei contanti e dei valori al portatore, insieme alla mancata valorizzazione della dichiarazione sostitutiva del contribuente come controprova.

Sono queste, in sintesi, le principali criticità legate alla voluntary bis a parere dei grandi studi di avvocati e commercialisti che stanno gestendo le pratiche dei soggetti "ritardatari". Coloro che non hanno preso il treno della prima voluntary disclosure e che ora hanno l’occasione per rimpatriare i capitali usufruendo di sanzioni ridotte.È il caso, per esempio, dei soggetti che detengono patrimoni in quei paesi considerati black list al tempo della prima procedura, e che ora sono diventati "black list con accordo", con la possibilità quindi di accedere ai benefici.

Inoltre, il fenomeno dei cosiddetti "Panama papers", secondo gli operatori, ha spinto anche gli ultimi "irriducibili" a regolarizzare la propria posizione. Secondo Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax, l’interesse riscontrato da parte dei soggetti che non hanno aderito alla prima voluntary è infatti "maggiore, soprattutto a seguito del fenomeno dei Panama papers, nonché con il delinearsi delle scelte strategiche di talune banche estere che spingono sempre di più i clienti verso la regolarizzazione. Un ulteriore impulso deriva inoltre dalla norma italiana sulla segnalazione dei soggetti recentemente iscritti all’Aire". Quanto alle criticità ancora aperte della nuova disciplina, secondo Dragonetti uno dei nodi ancora aperti "risiede nel metodo di autoliquidazione, necessario per ottenere il medesimo regime sanzionatorio della prima voluntary".