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Le vendite a distanza: la Commissione UE punta sul MOSS

Con la Comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, COM (2016) 148 del 7 aprile 2016, è emersa la volontà a livello dell’Unione di dare una spinta ulteriore alla digital economy. Questa volontà può dirsi concretizzata con la presentazione delle varie proposte che vanno a comporre il c.d. digital VAT package, in cui un ruolo non marginale assume la nuova disciplina delle vendite a distanza, sulle quali il legislatore europeo vuole intervenire per evitare possibili frodi e delocalizzazione degli acquisti.

Ma la Commissione UE intende, soprattutto, semplificare gli adempimenti per gli operatori, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese che operano nel settore; allo stato attuale, infatti, il soggetto che effettua vendite di beni da sottoporre a tassazione (al superamento della soglia o per opzione) nel Paese di destinazione è costretto ad identificarsi in tutti gli Stati membri interessati, con notevoli dispendi anche di risorse economiche.

In questo ambito, la risposta che la Commissione vuole dare è quella di ampliare l’operatività del sistema del MOSS per rendere più semplici gli adempimenti e proseguire sulla strada della creazione di un unico spazio IVA.

La realizzazione del nuovo sistema per le vendite a distanza non è immediata e dovrebbe concretizzarsi entro la fine del 2020, per far sì che dal 1° gennaio 2021 lo strumento possa entrare pienamente in funzione. La tempistica potrebbe sembrare piuttosto lunga, ma è necessario che fin d’ora i soggetti interessati comincino ad individuare concreti sistemi operativi per essere pronti ad affrontare questa nuova sfida.

Per ulteriori informazioni, contattate Mario Spera.