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Il sistema delle imposte indirette

La fiscalità indiretta è una tematica particolarmente complessa, che può avere ricadute su vari aspetti di un’impresa, dalla determinazione dei prezzi, al sovraccarico dei sistemi, all’impatto negativo sul cash flow.

Se per molti aspetti l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e la goods and services tax (GST) sono un tema di grande interesse per i governi, quegli stessi aspetti rappresentano invece un vero grattacapo per le imprese che si trovano a doverne gestire le complessità.

Se da un lato le imposte indirette sono ora utilizzate per tentare di tassare le importazioni originate dal commercio elettronico, dall’altro stanno anche supportando l’introduzione di un sistema di reporting, audit e riscossione fiscale in tempo reale.

Rispetto alle imposte dirette (e.g. imposta sul reddito delle società e delle persone fisiche), per le amministrazioni finanziarie è generalmente più conveniente e facile riscuotere e controllare le imposte indirette. Con queste ultime infatti, gran parte dell’onere è in capo alle imprese, essendo legate alle transazioni e non ai risultati delle stesse (reddito e spesa).

L’IVA, la GST e le imposte sulle vendite permettono inoltre alle amministrazioni finanziarie di applicare un’aliquota fissa, sebbene con una soglia minima di fatturato per le imprese ed esenzioni per alcuni beni e servizi. Un ulteriore slancio a questo tipo di imposte deriva dalla competizione tra stati per attirare le imprese multinazionali nei mercati locali, con aumenti delle imposte indirette e tagli alle aliquote nominali delle imposte sul reddito delle società.

Netflix tax

Un tema emergente riguarda l’opportunità di utilizzare le imposte indirette come un modo efficace per tassare le importazioni digitali e altri aspetti dell’economia virtuale.

L’Australia è tra i Paesi che hanno applicato la c.d. ‘Netflix tax’. Sulle imprese estere grava un’aliquota GST fissa del 10% sui servizi importati e sui prodotti digitali forniti ai clienti australiani. I Paesi pronti a fare lo stesso sono: Malaysia, Canada e Singapore.

Oltre alle nuove applicazioni dell’IVA/GST, stiamo assistendo anche all’aumento delle aliquote e delle sanzioni oltre che degli adempimenti amministrativi in molti Paesi e le amministrazioni finanziarie stanno inoltre rimuovendo le esenzioni e inasprendo la relativa normativa, con l’obiettivo di aumentare il gettito.

Implicazioni per le imprese

  1. L’aumento dei prezzi dovuti all’addebito dell’IVA/GST potrebbe impattare sulla domanda.
  2. Rischio di doppia imposizione, dal momento che alcuni Paesi continuano ad applicare l’imposta al momento della produzione e altri al momento del consumo.
  3. Rischio di coinvolgimento nella Netflix tax e conseguente aumento dei costi di compliance e dei rischi.
  4. L’impopolarità dell’IVA/GST crea rischi reputazionali significativi.

Riconsiderare il sistema fiscale

Non sono solo le esigenze immediate del sistema dell’IVA/GST ad essere complesse, ma anche la misura in cui questa imposta costituisce parte di più ampi cambiamenti riguardo a come le imprese sono tassate (dalla produzione al consumo), dove sono tassate (nuove definizioni di stabile organizzazione) e come si rapportano con l’amministrazione finanziaria (imposta in tempo reale). 

Piuttosto che considerare le imposte indirette separatamente, è importante valutare dove si collocano nel più ampio futuro del sistema fiscale, della modernizzazione dei sistemi e dei rapporti con le amministrazioni finanziarie.

Più le aziende sono preparate, maggiori sono le opportunità. Se le imprese non sono sufficientemente consapevoli, mobilitate e pronte dal punto di vista strategico e operativo, sarà più elevato il rischio di impatti negativi sui profitti, di inadempienza, di ispezioni fiscali, di danni reputazionali e di problemi nei flussi di cassa.