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Non-performing loans

La riduzione dei crediti deteriorati in Italia

Renato Sesana Renato Sesana

Di recente, la profonda e prolungata recessione che ha colpito l'economia italiana e la lunghezza delle procedure di recupero dei crediti hanno concorso a determinare un elevato livello di crediti deteriorati (NPL – Non Performing Loans) nel sistema bancario italiano.

Lo stock di crediti non performanti in Italia ha visto l’avvio di una fase di riduzione a partire dal 2016. Gli ultimi anni hanno infatti portato un netto miglioramento sia delle capacità di recupero delle Banche, sia con riguardo ai tassi di default.

Tale positivo fenomeno è attribuibile alla crescente sensibilizzazione degli istituti di credito sulla gestione del credito e all’effetto della conclusione di operazioni di cessione, con strumenti diversi, di crediti deteriorati.

L’esame condotto (basato su dati statistici della Banca d’Italia) evidenzia chiaramente tale dinamica.

In particolare, l’ammontare dei crediti deteriorati in Italia nel III trimestre 2017 era pari a € 274 miliardi.

Non-performing loans in Italy infographic

 

Osservando l’andamento degli NPL nel III trimestre degli esercizi 2015, 2016 e 2017 è possibile riscontrare, come anticipato, una sostanziale diminuzione dello stock dei crediti deteriorati che passa da € 340 miliardi a € 274 miliardi.

 

Livello dei crediti deteriorati nel sistema bancario italiano

Il clustering dei dati per regione e per fenomeno economico[1] evidenzia come la riduzione sia principalmente riconducibile alla diminuzione delle inadempienze probabili e delle sofferenze, in parte cedute ad operatori specializzati o ad investitori e alla loro conseguente uscita dal sistema finanziario.

È inoltre possibile notare che le sofferenze, pur essendosi sensibilmente ridotte in valore assoluto, rappresentano la quantità più significativa di NPL impattando rispettivamente per circa il 58% sul totale dei crediti non performanti rilevati nel III trimestre del 2015, per circa il 60% sul totale del crediti non performanti rilevati nel III trimestre 2016 e per circa il 62% sul totale dei crediti non performanti rilevati nel III trimestre del 2017.

In tale contesto macroeconomico la Banca d’Italia ha pubblicato nel gennaio 2018 la versione definitiva del documento "Linee Guida per le banche Less Significant italiane in materia di gestione di crediti deteriorati", in coerenza con la "Guidance to banks on non performing loans", rivolta alle banche Significant, pubblicata dal Meccanismo di Vigilanza Unico (Single Supervisory Mechanism) in data 20 marzo 2017.

Il documento, seppur di carattere non vincolante, rappresenta le aspettative della Vigilanza in materia di gestione degli NPL ed invita le banche c.d. "meno significative" a formalizzare ed adottare una strategia per ottimizzare la gestione degli stessi, integrata nei processi strategici e gestionali aziendali, e volta alla massimizzazione del valore dei recuperi. A tal fine, è necessario implementare piani operativi di breve e medio/lungo periodo con obiettivi di riduzione significativa degli NPL.

 


[1]La Banca d’Italia classifica i dati statistici relativi ai crediti per fenomeno economico suddividendoli in: 1) Finanziamenti scaduti/sconfinanti deteriorati; 2) Inadempienze probabili; 3) Sofferenze (al lordo delle svalutazioni e al netto dei passaggi a perdita)