Parere dell'esperto

Commercio internazionale: cosa ci aspetta nel 2024?

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Il 2024, carico di aspettative come ogni nuovo anno, si preannuncia un anno peculiare per una serie di fattori concomitanti.

Ai rilevantissimi quanto ancora recenti fattori di rischio geopolitico connessi ai drammatici scenari bellici di Ucraina e Medio Oriente, si aggiungeranno quelli connessi ai cambiamenti (ed alla consequenziale potenziale instabilità politica) derivanti dai risultati dell’ondata di tornate elettorali in calendario.

Nel 2024, un numero record di persone voterà in tutto il mondo: le elezioni si terranno in oltre 70 Paesi, tra i quali alcuni con un ruolo importante nella politica internazionale.

Il risultato delle elezioni statunitensi, in particolare, riverbererà i propri effetti, in maniera diretta o indiretta, in ogni angolo del pianeta.

La rivalità tra Stati Uniti e Cina, già in atto, è stata ulteriormente aggravata dal conflitto ucraino, mentre la Russia, distratta dalla guerra, ha perso influenza.

In questo contesto di instabilità generale, il mondo assiste a un aumento delle conflittualità locali e alla recrudescenza delle guerre fredde. Le aziende occidentali che cercano di ridurre la loro dipendenza dalle catene di approvvigionamento cinesi troveranno un compito difficile. Entrambi gli schieramenti occidentali e orientali cercheranno di aumentare la propria influenza sulle “medie potenze” del Sud del mondo, anche per le loro risorse verdi.

Tutto ciò in un mondo in cui la disponibilità, ovvero la scarsità, di risorse energetiche a buon mercato crea significativi vantaggi competitivi ed in cui i fattori produttivi cambiano con una velocità mai vista prima.

Si pensi, a tal riguardo, all’impatto atteso da un uso quotidiano e diffuso dell’intelligenza artificiale, anch’esso considerato un trend chiave di sviluppo atteso per il nuovo anno.

In questo contesto in rapida trasformazione, le aziende che vogliono crescere devono guardare oltre i loro mercati domestici e trovare nuovi clienti all'estero.

Secondo l'ultimo International Business Report (IBR) di Grant Thornton, le aziende di medie dimensioni sono ottimistiche sul commercio internazionale: questa è una buona notizia per l’economia globale, poiché le esportazioni sono un motore importante della crescita.

Il 47% delle aziende prevede di aumentare le esportazioni nei prossimi 12 mesi, un aumento di due punti percentuali rispetto a un anno or sono. E’, questa, la percentuale più alta di imprese che si aspettano un aumento delle esportazioni in oltre un decennio di dati IBR.

A livello regionale, le prospettive per l’espansione delle esportazioni delle aziende di medie dimensioni sono diversificate.

In Nord America, nonostante un dollaro forte, la propensione alla crescita all’estero è ancora significativa. Il 52% delle imprese di medie dimensioni prevede di aumentare le esportazioni, un dato leggermente inferiore ai recenti massimi, ma che riflette la forza dell’economia statunitense.

Nell’area EMEA, detta propensione è leggermente inferiore, con attesa di incremento dell’export per il 41% delle imprese. In questa regione, stante la modestia dei tassi di crescita attesi per le economie domestiche e la corrente pressione inflazionistica, l’internazionalizzazione può, tuttavia, rivelarsi una leva strategica idonea a garantire un vantaggio competitivo.

Nell’A-PAC, il 47% delle imprese si attende una crescita dell’export. Questo aumento è stato sostenuto dalla crescita economica giapponese e da altri fattori.

Un recente aggiornamento della World Trade Organization (WTO) prevede, a conferma di quanto precede, che il commercio globale crescerà nel 2024, dopo un rallentamento nel 2023 (www.wto.org-  Prospettive e statistiche del commercio mondiale - 10.23).

Con una prospettiva commerciale così diversificata nelle varie regioni, le aziende che vogliono avere successo devono scegliere i mercati giusti.

India, Indonesia, Turchia, Vietnam, Brasile, Nigeria, Filippine e Stati Uniti sono tra i Paesi in cui le aziende sono più interessate all’espansione all’estero. In questi Paesi, la crescita del PIL è stata sostenuta dalle esportazioni, che hanno contribuito a raggiungere tassi di crescita particolarmente elevati. L’India ha registrato una crescita del PIL del 6,5% nel secondo trimestre del 2023, gli Stati Uniti del 2,1%. Il ministero delle Finanze brasiliano ha, recentemente, alzato la sua proiezione per la crescita economica nel 2023 al 3,2%.

Le aziende che vogliono espandersi in nuovi mercati devono prepararsi in maniera approfondita mediante analisi di mercato e ricerche mirate. È importante capire le condizioni dei mercati target, poiché le esigenze dei consumatori possono variare da regione a regione. Prodotti di successo in una regione potrebbero necessitare di adattamenti o modifiche, anche sostanziali, per avere successo in altre regioni. A tal riguardo non è necessario solo conoscere le regolamentazioni del Paese di destinazione, ma anche la cultura locale e le preferenze dei consumatori target.

E’ buona norma, in tal senso, concentrarsi su mercati specifici, diversificare la base di clienti e non diffondersi troppo. Questo ridurrà i rischi economici e aumenterà le possibilità di successo.

Le organizzazioni commerciali globali di matrice governativa o associazionistica possono rivelarsi un’utile risorsa: detti enti possono fornire informazioni e supporto prezioso per comprendere le condizioni del mercato di riferimento, comprese le esigenze dei consumatori, le normative in vigore e le opportunità commerciali.

La strategia dell’internazionalizzazione è, in conclusione, tornata a essere prioritaria per le aziende di medie dimensioni, che prevedono, in larga parte (44%), di aumentare i propri ricavi dai mercati non domestici nei prossimi 12 mesi. Questo aumento è dovuto a una serie di fattori, tra cui la crescita dei mercati emergenti, l’aumento dell'integrazione globale e la disponibilità di nuove tecnologie.