La riforma della Crisi d’impresa ha posto la sostenibilità del debito al centro delle condizioni per il mantenimento della continuità aziendale; il nuovo approccio prospettico alla gestione della crisi d’impresa punta sulla prevenzione (monitoraggio e valutazione del rischio) e sulla tempestività (strumenti di allerta e segnali di allarme) quali cardini del modello legale di gestione dell’impresa.

L’adeguatezza degli assetti organizzativo, amministrativo e contabile anche in tale funzione è divenuto il nuovo paradigma gestionale sia quale obbligo giuridico cui rapportare la responsabilità degli organi societari in caso di default sia – soprattutto – quale opportunità per l’imprenditore per garantire il corretto ed efficiente svolgimento dell’attività, migliorandone le performances.

Anche le recenti norme bancarie (EBA) pongono la programmazione ed il monitoraggio quali condizioni per l’accesso al credito, così come la gestione del debito e la sua sostenibilità ai fini della continuità aziendale sono tra i contenuti specifici previsti dagli ESRS in ambito social e governance (ESG), consolidando il principio di compliance integrata già affermatosi nell’ambito della disciplina del Decreto 231 (MOGC). Tutto ciò presuppone evidentemente l’esistenza e l’utilizzo di adeguati strumenti di pianificazione finanziaria annuale.

La pianificazione finanziaria nella nuova compliance integrata: dalla riforma della crisi d'impresa alla gestione dell'impresa

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