Corriere della Sera

Società tra professionisti, se il fisco ci mette lo zampino...

Giuseppe Bernoni
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Già presentata una proposta di legge per eliminare uno dei principali ostacoli alla nascita di team multidisciplinari: l'elevata tassazione

Se il mondo degli studi professionali ambisce a un vero cambiamento, serve uno strumento societario che favorisca la multidisciplinarietà. Lo chiede il mercato, ne sono convinti gli stessi addetti ai lavori: oggi avere competenze trasversali significa poter puntare su strutture come le società tra professionisti, un assetto societario già esistente ma finora assai trascurato.

«Il mondo professionale — spiega Giuseppe Bernoni, presidente dello studio Bernoni Grant Thornton e fondatore del primo studio associato creato in Italia — si è domandato come mai il numero di società finora costituite non abbia raggiunto un numero significativo come auspicato. La ragione principale risiede nel fatto che il legislatore non ha tenuto conto fondamentalmente delle componenti fiscali.

Questa carenza potrebbe essere eliminata grazie alla proposta di legge di iniziativa del deputato Marattin in materia di disciplina di imposta sul reddito applicabile alle società tra professionisti e tra avvocati, presentata nella scorsa legislatura. Il provvedimento prevede l’eliminazione della tassazione nel caso di trasformazione di studi associati in società. Con la possibilità di optare per il regime fiscale delle associazioni professionali (Irpef)».

Ma quali sono i punti cardine di riforma delle società tra professionisti che potrebbero incentivare l’utilizzo di questo strumento? A spiegarlo è lo stesso Marattin: «La proposta di legge, che ho presentato lo scorso dicembre — ricorda — prevede la possibilità di adottare come regime fiscale ordinario per le società tra professionisti e le società tra avvocati lo stesso regime fiscale attualmente previsto per le associazioni tra persone fisiche per l’esercizio di arti e professioni.

Vale a dire, invece del brusco passaggio fiscale ad una tassazione Ires sulla base del principio di competenza, si prevede la possibilità di mantenere la tassazione per trasparenza in capo ai soci. Inoltre, assicura la neutralità fiscale dei conferimenti, in capo ai singoli professionisti, in caso di trasformazione delle associazioni professionali in società. Le ragioni del flop? Credo che un ruolo importante lo abbia giocato il “burrone fiscale” a cui attualmente si va incontro, nel passaggio tra i regimi. La mia proposta di legge mira ad eliminarlo».

 

Le modifiche

Il regime delle società tra professionisti è già stato riformato in passato generando un lieve aumento ma senza che diventasse un fenomeno diffuso «Malgrado tutto — afferma Bernoni — risulta molto difficile lo svolgimento dell’attività professionale individuale alla luce dei cambiamenti in corso, a partire dalla transizione digitale ed economica, dalle continue modifiche legislative e richieste delle imprese di specifiche specializzazioni che solo un team organizzato può consentire di affrontare».

La legge di riforma delle Società tra professionisti sarà sottoposta al nuovo parlamento con speranze di felice riuscita? «Io l’ho già depositata nuovamente, in apertura di legislatura — afferma Marattin — Non posso far altro che sperare che venga al più presto calendarizzata nella commissione competente, non appena verrà formata.