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Crisi grande distribuzione

Commercio tradizionale e e-commerce

Enrico Cimpanelli Enrico Cimpanelli

Grant Thornton International Ltd ha esaminato la correlazione tra la crescita esponenziale delle vendite online e la crisi delle vendite tramite i negozi tradizionali prendendo spunto dalle chiusure di giganti del retail quali Toys R’ US, Maplin and Topshop Australia. (Leggi l'articolo su grantthornton.global)

Enrico Cimpanelli, partner di Grant Thornton Financial Advisory Services, ha approfondito per noi la situazione italiana.

"Negli ultimi anni si è assistito a livello mondiale ad una costante crescita delle vendite tramite e-commerce a discapito di quelle tramite negozi tradizionali. La competizione tra commercio tradizionale e commercio online è sempre stata considerata una battaglia sui prezzi, terreno sul quale il commercio tradizionale è destinato inevitabilmente a perdere.

Questa evidenza è ben rappresentata dall’esperienza statunitense in cui diversi negozi o megastore sono stati chiusi, come il caso di rilevanza internazionale di Toys-R-Us, nota catena di vendita di giocattoli, per l’impossibilità di competere con i prezzi dei rivenditori online come Amazon. Anche in Italia, in particolare nel settore dell’elettronica, si è assistito recentemente alla crisi di alcuni importanti marchi che ha comportato la chiusura di diversi negozi con un severo impatto sui livelli occupazionali.

In un contesto in cui le vendite tramite e-commerce sono destinate ad aumentare, è fondamentale che le aziende italiane comprendano, in un mercato in continua evoluzione, i trend in atto e ripensino in modo profondo alle loro strategie.

Questo potrebbe essere attuato mettendo il cliente, con un’attenzione particolare per i consumatori che privilegiano l’acquisto in negozio rispetto a quello online, al centro in tutte le fasi del processo, offrendogli prodotti, con un mix appropriato tra quelli con caratteristiche di esclusività e quelli più generici, e proponendogli servizi, aggiuntivi e innovativi rispetto al passato che gli forniscano una spinta a visitare il negozio e fare leva su questa differenza, rispetto alle vendite on line, al fine di vendere ulteriori prodotti rispetto a quello ricercato.

In particolare per la grande distribuzione, questo cambiamento nelle strategie basate su una maggiore focalizzazione sui bisogni e aspettative del cliente dovrà necessariamente comportare, come insegna l’esperienza statunitense, anche una bilanciata integrazione tra le vendite on e off line".

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