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Overview

Pillole sulla nuova Legge di Bilancio

Dopo un percorso nelle aule parlamentari più snello che tortuoso in considerazione dei ristrettissimi tempi di approvazione, nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre u.s. è stata pubblicata la Legge n. 197/2022, meglio nota come Legge di Bilancio 2023.

Varata da un Governo insidiatosi solamente il 23 ottobre u.s., e presentata al Parlamento soltanto alla fine del mese di novembre, il provvedimento, al fine di scongiurare l’esercizio provvisorio, è stato inevitabilmente sottoposto ad un iter di approvazione estremamente blindato presso le Commissioni Parlamentari, durante il quale il testo non ha subito rilevanti modifiche rispetto al Disegno di Legge originario approvato dal Governo in data 21 novembre u.s. .

La manovra ha chiaramente risentito del quadro congiunturale internazionale, ed in particolare delle conseguenze economiche legate all’aumento delle materie prime, che hanno messo a dura prova la sostenibilità economica delle nostre imprese e i bilanci delle nostre famiglie. Una manovra da circa 35 miliardi di euro, dei quali, circa 20 miliardi di euro (quasi il 60%) destinati per fronteggiare il “caro energia”, attraverso l’introduzione di sconti sull’IVA e nuovi crediti di imposta soprattutto a favore delle imprese energivore e gasifore, nonché attraverso l’eliminazione degli oneri generali di sistema che gravano sulle utenze, comprese quelle domestiche.

Provvedimenti non ad ampio raggio, che in alcuni casi riguarderanno solo il 1° trimestre 2023, ma che rispecchiano l’approccio prudente e realista del nostro esecutivo, in attesa di poter adottare interventi che possano realmente sostenere la ripresa economica.

Un provvedimento che possiamo definire ancora di natura emergenziale, con la consapevolezza che gli aiuti “a pioggia”, che hanno contraddistinto tutto il periodo pandemico, non possono risollevare il nostro sistema economico, ma al massimo alleviarne le sofferenze nel breve periodo. Pianificazione e progettualità, ora serve questo. Occorrono programmi a lungo periodo. Necessitano politiche industriali coraggiose che mettano in condizioni le nostre imprese di investire con fiducia. Servono strategie per risollevare il nostro PIL, dal quale dipende il benessere del nostro paese.

Le ingenti risorse destinate ad alleviare la gravosità dei costi energetici hanno indubbiamente limitato l’azione del Governo, il quale, tuttavia, non è mancato di intervenire in altri ambiti, sebbene circoscrivendo il proprio raggio di azione, nella maggior parte dei casi, all’anno 2023. Dell’approfondimento delle principali novità Bernoni Grant Thornton si è già occupato dandone ampia diffusione sui propri canali media, ed in questo TopHic abbiamo deciso di offrire un contributo mirato all’analisi di due interventi che si ritiene godranno di forte appeal.

Nella rubrica il parere dell’esperto tratteremo il tema della rivalutazione dei terreni, delle partecipazioni, delle quote OICR e delle polizze vita, nonché della riapertura dei termini in materia di assegnazione e cessione agevolata ai soci di beni immobili e mobili registrati non strumentali ed in materia di trasformazione in società semplice di società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione di predetti beni.

La rubrica approfondimento sarà invece dedicata all’analisi delle novità che il legislatore ha introdotto in materia di contenzioso tributario, soffermandoci sulle nuove opportunità riservate ai contribuenti per definire in maniera agevolata le liti fiscali, anche qualora le stesse siano già state attribuite alla giurisdizione tributaria o sottoposte a giudizio di legittimità presso la Corte di Cassazione.

Il tema della “pace fiscale” è di assoluta centralità nella Legge di Bilancio, in quanto l’obiettivo è di poter recuperare, ad esempio attraverso la c.d. Rottamazione Quater, una discreta percentuale dei crediti erariali insoluti, attraverso un sistema di agevolazioni che permetterà ai contribuenti, molti dei quali ancora in sofferenza per il periodo post-pandemico, di regolarizzare la propria posizione versando in alcuni casi solo la quota capitale del debito iscritto a ruolo, azzerando sanzioni, interessi e somme maturate a titolo di aggio (ciò si precisa anche qualora le somme siano già state incluse in precedenti rottamazioni decadute per mancati versamenti).

L’operazione di recupero dei crediti scaduti sarà affiancata altresì da una implementazione dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che avranno luogo attraverso il c.d. “fisco digitale” e che interesseranno anche le nuove misura introdotte. Scopo precipuo è quello di recuperare almeno 10 miliardi per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025, sebbene queste possano rappresentare ancora cifre irrisorie rispetto all’evasione fiscale complessiva, stimata in Italia in circa 100 miliardi di euro annui.

Maggiori entrate dovrebbero invece derivare dalla tassa sugli extra profitti a carico delle aziende energetiche che producono, vendono, distribuiscono e importano elettricità, gas naturale o prodotti petroliferi, e, si auspica, per effetto sia dell’introduzione della norma in materia di tassazione delle plusvalenze e di altri proventi realizzati sulle c.d. cripto-attività, sia in funzione della stretta operata sulla deducibilità di spese ed altre componenti negativi del reddito che derivano da operazioni intercorse con paesi della c.d. black-list.

Il legislatore, nelle more di una riforma organica del fisco che tarda ad arrivare, interviene anche in materia di tassazione dei redditi di persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o lavoro autonomo, innalzando da 65.000 euro a 85.000 euro il tetto di ricavi e compensi per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario, prevedendo tuttavia che in caso di superamento della soglia di 100.000 euro di ricavi o compensi ha luogo l’esclusione automatica ed immediata dal regime forfettario a decorrere dall’anno nel quale si verifica lo sforamento (con la conseguente applicazione dell’IRPEF ordinaria).

Meritevole di nota anche l’introduzione, in via sperimentale per l’anno 2023, della c.d. Flat tax incrementale a favore dei soggetti che non aderiscono al regime forfettario, la quale permette di tassare in misura agevolata, e fino a una soglia massima di 40.000 euro, gli eventuali incrementi di reddito realizzati nel 2023 rispetto ai redditi conseguiti nel triennio precedente.

Dopo che il cammino della Legge Delega sulla riforma fiscale si è fermato lo scorso settembre al Senato, dove è stata annunciato lo stop alla discussione del testo elaborato per assenza di un accordo politico, è di questi giorni la notizia che il nostro Governo sta già lavorando ad un nuovo testo, che guarderà soprattutto alla semplificazione, ad esempio attraverso una sostanziale revisione delle c.d. tax expenditures, ossia l’insieme di tutte quelle agevolazioni fiscali di difficile applicazione e per le quali spesso i benefici o i rimborsi sono differiti.

Ulteriori provvedimenti che riteniamo di evidenziare in questa sede, senza chiaramente alcuna pretesa di esaustività, sono la proroga dell’applicazione del c.d. Superbonus 110% in presenza di determinati requisiti, l’incremento da 5.000 a 8.000 euro del c.d. bonus mobili e la riduzione, per l’anno 2023, dal 10% al 5% della percentuale dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi di risultato erogati a fronte della sottoscrizione di accordi sindacali di secondo livello.

In ultimo si segnala come il legislatore non è mancato di intervenire anche in materia di lavoro, fisco e previdenza, ad esempio, prorogando per l’anno 2023 il taglio del cuneo fiscale, le agevolazioni per le imprese che assumono giovani under 36 e donne svantaggiate o introducendo nuove agevolazioni per le aziende che assumono titolari di reddito di cittadinanza. Tra le altre principali novità si segnalano le modifiche in materia di lavoro agile, lavoro occasionale e congedo parentale (nonché l’introduzione del c.d. Bonus carburante a cura del D.L. n. 5/2023).

Per chi intendesse approfondire le novità in materia di lavoro, fisco e previdenza è possibile accedere al video del webinar che si è tenuto il 20 gennaio u.s. disponibile al seguente link (clicca qui), oppure visionare al seguente link la circolare informativa redatta a cura degli esperti di Grant Thornton HR (clicca qui).

Chiudiamo questo TopHic sulla Legge di Bilancio auspicando che il 2023 possa essere da trampolino di lancio per una ripresa economica che possa permettere alle imprese ed alle famiglie di guardare con maggiore fiducia al futuro. Il quale, non dimentichiamolo mai, non dipende solo dalle scelte del legislatore, ma anche dalle nostre. Prudenti o coraggiose che siano, prima di prenderle, spesso il parere preventivo di un esperto del settore può rilevarsi fondamentale. Soprattutto se amministriamo un’azienda, e dalle nostre scelte può dipendere non solo il futuro della stessa, ma anche quello dei suoi collaboratori.