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BEPS: successi e battute d’arresto

Dal momento che l’Action Plan sul BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) comprende in buona parte raccomandazioni basate su best practice e non su requisiti stringenti, si riteneva che sarebbe stato applicato in modo discrezionale e in maniera diversa da Paese a Paese.

L’effettiva implementazione ha tuttavia disatteso le aspettative se si considera che le principali economie mondiali hanno recepito molte delle raccomandazioni facoltative e stanno proseguendo rapidamente su questa linea. Tali cambiamenti legislativi avranno un impatto significativo sulle strutture finanziarie e operative, nonché sulle aliquote fiscali.

Al contrario, alcune delle azioni BEPS pensate per essere implementate globalmente in maniera uniforme sono in una fase di stallo dovuta alla mancanza di supporto politico o di consenso internazionale sulle modalità applicative.

Quali aspetti del BEPS hanno quindi avuto più successo, guadagnandosi il supporto dei governi e il consenso internazionale e raggiungendo gli obbiettivi prefissati e quali invece sono ancora in divenire? Cosa rivelano questi successi e insuccessi nell’implementazione circa il futuro scenario fiscale internazionale e le prossime sfide che le imprese si troveranno ad affrontare?

Una ricerca condotta nel novembre 2016 da Grant Thornton ha rilevato che su un campione di 2.600 aziende di 36 paesi ben il 78% non aveva ancora manifestato l’intenzione di modificare la propria struttura fiscale alla luce delle raccomandazioni Beps (in Italia la percentuale era risultata del 72%).

«Si tratta di un fenomeno irreversibile e ormai impossibile da trascurare per qualsiasi società con attività internazionale», commenta Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton, «è vero che in molti casi l’implementazione del BEPS è frammentaria e non sempre coordinata tra i vari Stati, per cui molti gruppi hanno assunto un atteggiamento di attesa. Tuttavia la velocità con cui si stanno sviluppando i lavori nelle varie sedi internazionali (OCSE, UE, normative domestiche) impongono un riesame immediato della struttura fiscale del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le politiche di transfer pricing, ai fini di assicurarsi che esse siano BEPS-compliant».